ISTRUZIONE DELLA DONNA

La riforma della scuola media del 1962

Dopo lunghe trattative viene approvata la legge n.1859 del 31 dicembre 1962. Essa prevede l'abolizione della scuola di Avviamento al lavoro con la creazione di una scuola media unificata che permetta l'accesso a tutte le scuole superiori. Nello stesso periodo vengono aumentate in Italia le classi miste maschili e femminili, che sostituiranno le classi composte solo da elementi dello stesso sesso.

La liberalizzazione degli accessi all'università e le modifiche dell'esame di maturità

Nel 1969, vengono approvate norme che liberalizzano l'accesso agli studi universitari (fino ad allora, infatti, solo con il diploma di liceo classico si poteva accedere a tutte le facoltà), e che modificano l'esame di maturità strutturandolo con due prove scritte (una fissa di italiano, ed una specifica in funzione del tipo di istituto) ed una prova orale orientata su due materie scelte (una dallo studente ed una dal gruppo di professori) il gruppo di materie diverso per ogni tipo di istituto scolastico. La struttura di questo esame venne definita provvisoria, sperimentale, tuttavia rimarrà in corso immutata per più di vent'anni.

Anni settanta

Ci sono tassi di evasione scolastica molto elevati. I movimenti studenteschi degli anni sessanta e settanta contribuirono al cambiamento di mentalità, e alla graduale diminuzione del fenomeno della “selezione esplicita”.

Una novità importante è rappresentata dai "decreti delegati", approvati nel 1974, che introducono nella vita della scuola una rappresentanza dei genitori, del personale ATA (Amministrativo, Tecnico, Ausiliario) e degli studenti (solo nella scuola superiore).

Il cambiamento maggiore investe la scuola elementare. A partire dalla legge 820 del 1971 nasce la scuola a tempo pieno come risposta ai bisogni sociali dell'utenza ma destinato a diventare un laboratorio di innovazione per l'apprendimento e per lo spazio curricolare che si apre per i nuovi saperi.

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